Mirella Barberio_website artist |
Tema: rilettura dei poeti francesi e italiani
La
rivisitazione dei poeti, in questo caso francesi, non solo rinnova in me
sentimenti già provati in passato, ma mi consente anche di condurre una
profonda riflessione sul fatto che essi narrano di meditazioni e di
emozioni suscitate dagli accadimenti da loro vissuti, i quali, nella
sostanza, sono le stesse tragedie che noi stiamo amaramente
sperimentando nel nostro tempo. Theme: re-reading of French and Italian poets. The revision of poets, in this case French, not only reminds me of feelings already tried in the past, but it also allows me to take a profound reflection on the fact that they tell of the meditations and emotions aroused by the events they have experienced, In essence, are the same tragedies we are bitterly experiencing in our time. |
Il bateau ivre. (A. Rimbaud). Pittura ad olio su tela, cm. 60 x 80. The bateau ivre. (A. Rimbaud). Oil painting on canvas, cm. 60 x 80.
L’ultimo
volo dell'albatro. Pittura a olio su tela, cm 100x140.
L'orma dell'incerto viaggio. Pittura a olio su tela, cm. 80 x 100. The imprint of the journey. Oil painting on canvas, cm. 80 x 100.
Tra le nebbie della vita. Pittura a olio su tela, cm. 80 x 100 Between the mists of life. Oil painting on canvas, cm. 80 x 100
Oltre la tempesta, sarà un porto sicuro? Pittura a olio su tela, cm. 80 x 100. Beyond the storm, will it be a safe harbor? Oil painting on canvas, cm. 80 x 100.
La caduta dell'albatro. Leggendo Charles Baudelaire. olio su tela, cm 80 x 100. The fall of the albatross. Reading Charles Baudelaire. oil on canvas, 80 x 100 cm.
Charles Baudelaire, Da 'I fiori del male': l'Albatro, 1961
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Jean
Nicolas Arthur Rimbaud 'le Bateau ivre', 1871
Mentre discendevo lungo fiumi
indifferenti,
Indifferente al destino di qualsiasi
equipaggio,
Benedì la tempesta i miei risvegli
marittimi
Più dolce che al bimbo l'asprigna
polpa dei pomi
Da allora, mi son bagnato dentro il
Poema
Dove tingendo all'improvviso le
azzurrità, deliri
Conosco i cieli che si squarciano in
lampi e le trombe
Ho visto il sole basso, macchiato
d'orrori mistici,
Ho sognato la notte verde dalle nevi
abbagliate
Ho seguito per mesi interminabili,
tale a una mandria
Ho urtato, sappiatelo, Floride
incredibili
Ho visto fermentare le paludi enormi,
nasse
Ghiacciai, soli d'argento, flutti perlacei, cieli di braci
Avrei voluto mostrare ai bimbi queste orate A
volte, martire stanco dei poli e delle zone,
Simile a un'isola, sballottando sui miei bordi le liti Ora
io, battello perduto sotto i capelli delle anse,
Libero, fumante, cavalcato da brume violette, Io
che correvo, macchiato di lunule elettriche, Io
che tremavo sentendo gemere a cinquanta leghe Ho
visto arcipelaghi siderali! E isole È
vero, ho pianto troppo! Le Albe sono desolanti S'io
vagheggio un'acqua d'Europa, questo è lo stagno Non
posso più, bagnato dai vostri languori, o venti |