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2017 Triennale di arti visive Aeterna, Roma - 2017 Triennale of visual arts Aeterna, Rome
Presente all'Esposizione Triennale di arti visive Aeterna, Roma Complesso del Vittoriano.
Curatore - Gianni Dunil.
Inaugurata dai critici d'arte: Daniele Radini Tedeschi, Achille Bonito Oliva, Vittorio Sgarbi.
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Complesso del Vittoriano, Roma
L'artista e l'opera esposta - Novello Icaro, 3100 d.C. 2014 - Pittura a olio, cm 110 x 120.
L'artista a colloquio con il critico d'arte Daniele Radini Tedeschi
L'artista a colloquio con il critico d'arte Achille Bonito Oliva
La recensione dal catalogo della mostra, pagina 42
I realizzatori
Gianni Dunil, curatore della Triennale di Roma 2017
Achille Bomito Oliva inaugura la Triennale di Roma 2017
I media
Triennale © ANSA/Ansa
VITTORIANO (ROMA) - Il concetto di effimero in contrapposizione con quello di
eterno e la dialettica che da questo confronto si genera è il tema della terza
edizione della Triennale di Roma, allestita fino al 22 aprile in tre sedi, la
principale negli spazi del Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, quindi
Palazzo Velli Expo e la Fondazione Venanzo Crocetti. Su circa mille metri
quadrati, che coinvolgono l'intera città, si possono così ammirare 253 opere
realizzate dai 235 artisti invitati alla manifestazione.
Intitolata 'Aeterna', l'importante rassegna è stata ideata sotto l'egida
dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano e promossa dalla società
Start, con la gestione e l'organizzazione del Gruppo Arthemisia. A curarla
quest'anno è stato chiamato a Gianni Dunil, che ha pensato di rielaborare le
idee fondanti dell'Estetica Paradisiaca, riforma artistica e sociale
contrapposta alla crisi delle avanguardie. Il tema su cui poggia l'intera
manifestazione consiste infatti in una riflessione sul concetto di effimero
contrapposto a quello di eterno, sulle possibilità delle arti visive di
rispondere ai valori sociali contrastanti e tendenti sempre più verso un
nichilismo tecnologico, un tilt estetico, un azzeramento formale e una
linguistica dell'incomunicabilità. Gran parte dei lavori selezionati riguardano
quindi i confini dell'astrattismo, intesi come confini del regno del 'Nulla',
tra contaminazioni informali e immateriali. ............................
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