Mirella Barberio_website artist
Biografia e poetica - Biography and poetics
L'artista nel suo studio - The artist in his studio
Inaugurazione 57a Biennale di Venezia, 2017
Inauguration of the 57th Venice Biennale, 2017
Comitato scientifico: Daniele Radini Tedeschi, Stefania Pieralice, Gianni Dunil
Scientific Committee: Daniele Radini Tedeschi, Stefania Pieralice, Gianni Dunil
Mirella Barberio e i colleghi artisti che hanno ricevuto il Premio alla Carriera
Mirella Barberio and fellow artists who received the Career Award
Riflessioni sul mio modo di fare arte
Mirella Barberio (Crotone, 1951). Dal 1970 abito e lavoro a Genova.
Qui mi sono laureata in lettere moderne. Nel contempo, ho seguito i
corsi liberi, in qualità di uditrice, tenutisi presso l'Accademia
Ligustica di Belle Arti, seguendo i quali ho sperimentato le teorie
e le modalità operative patrimonio dell’arte moderna, modernista e
postmoderna. Inoltre osservo con molto interesse e attenzione le
foto dei fotografi che hanno fatto la storia di questa arte.
Io
sono uscita compiutamente dalla mimèsi perché, analizzando il
periodo storico datato dal 1800 ai nostri giorni, ho potuto
comprendere due fatti che si intrecceranno, da allora in poi,
indissolubilmente.
Da una
parte, vi sono le nuove
acquisizioni culturali e i prodotti elargiti dalla
scienza-tecnologia-tecnica, i quali hanno velocemente condotto al
superamento dei precedenti schemi conoscitivi divenuti obsoleti.
Sulla base di queste acquisizioni,
che inducono profonde riflessioni, conscia che l’artista deve avere sempre lo sguardo rivolto al contesto
culturale in cui vive ed opera ─ oltre a mantenere vivo l’interesse
per i miti, la poesia, la tragedia greca, la letteratura italiana
che rivisito ogni qual volta ne ho la possibilità (dal
Cantico delle Creature…)
─ ho attuato, nel corso degli anni, una acculturazione permanente in
ambito artistico sia visitando i
musei più importanti di Europa e moltissime mostre visibili in
Italia e all’estero, sia
consultando gli scritti dei semiologi quali, ad esempio, U. Eco per
comprendere come avviene la formazione e la comunicazione del testo
artistico.
Contestualmente, avendo inteso l’importanza della
transdisciplinarità, ho ripercorso il pensiero di studiosi di varie
discipline e di alcuni noti poeti ottocento-novecenteschi.
Tra i poeti: C. Baudelaire che avvertì la crisi irreversibile della società del suo tempo, A. Rimbaud, l’adolescente poeta, che si soffermò anche sul tema del “naufragio”, S. Mallarmé, che rivoluzionò il linguaggio poetico modernista; G. Ungaretti, E. Montale, C. Pavese, E. Sanguineti, le poesie dei quali sono divenute norma per le sperimentazioni linguistiche-poetiche postmoderniste.
Fra i sociologi Z. Bauman e M. Augé, attenti osservatori della società contemporanea.
Tra gli scienziati: A. Einstein, W. K. Heisenberg, E. Witten, i quali hanno meglio fatto comprendere alcuni aspetti dell’Universo mediante i portati della teoria della relatività, della teoria dei quanti, della teoria delle stringhe e della teoria dei multiuniversi.
Tra i filosofi e gli psicologi: H. Bergson J. Piaget, K. Lewin.
Tra i musicisti: dai musicisti del ‘600, su su sino a C. A. Debussy, a K. Stockhausen, a J. Cage, a T. Takemitzu, solo per citarne alcuni.
Essendo io, esponente dell’arte
contemporanea, ho dimostrato inoltre che, mediante il mio operare,
la comunicazione visiva, pur cambiando a seconda del tempo e del
contesto culturale che la genera, vuole proporre, oltre ai temi
temporalmente contingenti, un messaggio universale, il quale è
sempre quello intimamente avvertito da tutti gli
artisti, dalle origini dell’Umanità
ai nostri giorni, vale a dire quello che sollecita il pensiero
scaturente dal porsi innanzi al Kòsmos.
I significati
Da tutte
le mie
ricerche,
a parte gli studi accademici, tra il 1980 e il 2019, sono fluiti
vari temi, trasposti poi come significati nelle mie opere:
•
le ‘atmosfere simboliste’ • la
riflessione sui ‘i tratti morfici visivi spontanei’ che possono
improntare la materia • la valutazione delle sollecitazioni
multisensoriali • l’intreccio tra materia organica e suono: musica e
poesia • i moti psico-fisiologici prodotti dalla materia luce • gli
incanti del macrocosmo e del microcosmo • il Tempo e il Cosmo • la
società tecnologizzata • la ‘liquefazione’ delle società e delle
loro culture • il confronto tra i temi proposti da Baudelaire,
Rimbaud, Mallarmè e l’attuale situazione sociale nel mondo
occidentalizzato • il lungo, travagliato, viaggio per oltrepassare
il limite tra immanenza e trascendenza.
Per quanto attiene la produzione dei
significanti, da correlare propriamente con i significati,
attentamente ricercati, io ho percorso una lunga strada che mi ha
condotto al superamento delle forme mimètiche per adottare forme
viepiù astratte, perché più idonee, e ciò è assolutamente
fondamentale per me, a rendere visibili e fluidamente comunicabili
le mie emozioni. Però, riservandomi di proporre ancora opere
mimètiche, qualora il tema da me trattato lo richiedesse.
Nei fatti, alla fine
degli anni ’70,
io, adottando i codici delle “belle arti”, appresi durante gli studi
accademici, ho realizzato ritratti, nature morte e paesaggi
realistici, favorita pure dalla mia inclinazione per il disegno.
Invece,
percorrendo gli anni
'80 e gli inizi degli anni '90,
ho elabora opere che evidenziano l’attuarsi progressivo dello scopo
di porsi oltre la mimèsi.
Seguendo questa via,
tra il 1993 e il 1995, mi sono
posta il tema inerente le 'atmosfere' simboliste. In questo periodo,
ho sperimentato, in un primo tempo, un cromatismo che sollecita
assai i sensi, in composizioni regolate, appunto, dal rigore degli
accostamenti tonali, per, in un secondo momento, proporre
un’estetica, la quale si presenta con vaporose effusioni dissolventi
le forme di natura, quasi che le masse fossero mutate nell'energia
che le costituisce.
Correndo gli anni
1996-1997,
ho affrontato la riflessione sulle ‘morphè’, per meglio dire sulle
forme che possono rivestire la materia grezza. A me sembra che —
nell’ambito dello studio
delle conformazioni organizzate in sistema,
quindi anche in quello delle configurazioni estetiche — si possa
sostenere siano presenti “tratti morfici visivi spontanei”, intesi
come forme concrete del significante correlabili poi a un pregnante
significato.
Negli anni compresi
tra
1998-2002,
mi sono soffermata sulle questioni proposte dalle sollecitazioni
multisensoriali. Parlare con donne e uomini, ascoltare bambine e
bambini, partecipare alle manifestazioni culturali ricche di
significati, ascoltare musica, leggere poesie, tutto ciò promuove,
sicuramente, in me fantasie ad occhi aperti, le quali,
immediatamente, sollecitano forti emozioni che, propriamente, mi
hanno consentito di elaborare opere visive, ritenute molto vitali.
Dipoi,
dal 2003 sino al 2006, mi sono cimenta con il tema inerente
l’intreccio tra la materia inorganica — come entità
provvista di una propria consistenza fisica, dotata di colore, di
peso, di inerzia e capace di adeguarsi a una forma imposta
— e la materia suono: musica
e poesia, portatrice di altre doti; una trama che genera estetiche
sollecitanti moti emozionali intensissimi.
Nel 2003,
alla Biennale Internazionale d'arte contemporanea di Firenze, ho
presentato l’opera qui raffigurata:
Successivamente, nel
corso del 2008, ho concentrato
la mia attenzione sul tema connesso con i moti fisico-psicologici
prodotti dalla materia luce perennemente in movimento, resi questi
usando, i pastelli “polverosi”.
Proseguendo, dal 2009
in poi,
dopo aver, come s’è visto sopra, analizzato le materie da me usate,
riprendo alcune questioni che già avevo affrontato nel corso degli
studi universitari e
cerco conferme, per esempio, visitando il planetario
digitale di Torino annesso al Museo interattivo dell’astronomia dello Spazio:
tra pianeti e stelle.
Io
ora mi immergo negli
incanti del macrocosmo e del
microcosmo. Sono affascinata dall’idea che il Cosmo sia originato da
‘stringhe’, da ‘quanti’ finitamente
piccoli, da campi quantistici e dall’idea che, in un Universo così
generato, la ‘vita’, costituitasi allo stato necessariamente
negentropico, affascinante,
eccitante
e, allo stesso tempo, misteriosa, sia perennemente in "lotta" per
non re-immergersi nel flusso cosmico tendente allo stato entropico,
ossia atomizzato.
Tra il 2010-2013,
sono ancora alle prese con il tema inerente il
Cosmo, micro e macro, in quanto esso è
in perenne movimento. Ciò mi richiama alla mente brani di poesie e
di letteratura dedicati al ‘Tempo’.
In sintesi,
tra il 2009 e il 2013,
ho
configura tecnicamente le mie composizioni sia adoperando ancora la
materia polverosa, sia mantenendo intatta l’energia degli insiemi
cromatici, animati da flussi dinamici sempre in divenire. Io, in
questo periodo, ho prodotto lavori che propongono il rapporto
emozionale con la grande Potenza Creatrice dell'Universo, la stessa
di cui anche l’immaginazione del fruitore ha conservato primigenia
memoria.
Nel
2014,
sono,
tornata a meditare sulla “società tecnologica” nel suo passaggio
dalla Modernità al Modernismo al Postmodernismo e all’attuale
“Post-postmodenismo” e mi sono avvalsa di un’estetica sinteticissima
mediante l’uso di materia spatolata talora lievemente talvolta con
molta energia: traduzione visiva di una attività performativa, di
gesti connotanti, per esempio, un inflessibile urlato ‘no!’, come è
accaduto nella mia opera ‘Novello
Icaro 3000 d.C’;
è bene precisare che io, in queste figurazioni, non ho trattato, il
tema del bene o del danno che le scienza-tecnologia-tecnica possono
produrre, ma piuttosto ho posto a confronto il modello di pensiero
mitico-apodittico arcaico, patrimonio dell’antico fantasioso
creatore di miti, con il pensiero odierno, ravvisando che proprio
quel pensiero mitico — che aveva anche sostanziato l’epistéme
greca —, benché filosofi come Nietzsche ne abbiano annunciato la
caduta, ancor oggi è radicato tra i ‘novelli creatori di miti’, i
quali, inconsapevoli, come lo fu Icaro, possono essere fautori di
immani catastrofi. In quest’anno, su invito del critico d’arte
Vittorio Sgarbi, ho esposto la su citata opera. a Palermo.
Nei lavori realizzati nel 2015, ho ripercorso alcuni aspetti vissuti dall’Umanità odierna, affrontando i temi inerenti sia alla ‘liquefazione’ delle società e delle culture da ciascuna di esse espresse, sia alle periferie delle città odierne, ed anche alle ‘periferie’ presenti nell’intimo dell'essere umano. I limes, che in antico separavano le periferie dal centro della città, ora sono stati estesi in larga misura, alle stregua delle banlieue di oggi, cosicché queste sono divenute incubatrici di malessere, di odio e, alla fine, anche di omicidio e di strage. È di questo momento l’opera ‘Odio senza confini – Atocha, Marzo 2004 l’attentato.
Nel 2016, ho consegnato l’opera
‘Novello Icaro, 3100 d.C.’
all'Esposizione Triennale di arti
visive Aeterna, tenutasi a Roma nel Complesso del Vittoriano, curata
da Gianni Dunil.
Sempre in quest’anno,
ho
rivisitato le opere dei poeti
francesi:
C. Baudelaire, A.
Rimbaud, S. Mallarmé.
Questa riproposta immedesimazione non solo rinnova in
me sentimenti già provati in passato, ma mi consente anche di
condurre una profonda riflessione sul fatto che quei poeti narravano
di meditazioni e di emozioni suscitate dagli accadimenti da loro
vissuti, i quali, appunto, nella sostanza, è questo il tema,
sottendono le stesse tragedie che noi stiamo amaramente
sperimentando nel nostro tempo.
Nel 2017,
ho affronto il tema inerente il viaggio sulla via della trascendenza
ed ho esposto l’opera ‘Oltre il limite, 2017’ alla 57a
Biennale di Venezia, nel Padiglione del Guatemala, ospitante
l’esposizione “La Marge” curata dal critico d’arte Daniele Radini
Tedeschi. In questo momento ho usato materiali vari: pietre,
conchiglie, corallo, ambra, foglie, semi, farfalle e oro per
produrre un’opera che rientra nella tassonomia delle “arti
plastiche”. Con questa composizione ho affrontato il tema del
viaggio umano che, attraversando il mondo immanente, abbia come meta
la invocata trascendenza. Ho osservato che in
Natura, maestra severa, ma anche cornucopia per l’Umanità, la
materia procede da forme atomiche “elementari”, scegliendo un
preciso ordine (sezione aurea, simmetria, ecc.) e, via via, va verso
altre conformazioni più complesse, colorate, incantevoli, atte a
coinvolgere i sensi dei viventi, quasi infondendo in essi
un’“estetica naturale”; dipoi, però, ho considerato il fatto che
queste forme, nonostante appaiono così affascinanti da ispirare
l’estasi, sollecitano, con forza, l’esigenza di varcare il confine
percepito tra l’immanenza, che esse rappresentano, e la trascendenza
— nell’opera raffigurata dalle note musicali dorate (sintesi tra
musica e luce) — intesa nel suo originario significato di “salire al
di là”, oltre i fenomeni, per cercare di comprendere il Senso Ultimo
del procedere dell’Umanità.
In conclusione,
soffermandoci un momento a valutare complessivamente il lavoro che
ho svolto,
si può sostenere che io, dopo il superamento della mimèsi, ho
adottato inizialmente soluzioni estetiche che potrebbero rammentare
alcuni artisti Post-impressionisti; nei fatti, però ho tralasciato
le tonalità lievi e le consistenze volatili della fase precedente
‘simbolista’ per coniugare la gestualità con solide, magmatiche
materie, dimostrando di aver avviato, così facendo, il confronto
critico anche con l’estetica successiva dell'Espressionismo Astratto
statunitense.
Ho rielaborato i significanti
usando tutte le materie (organica, luce, suono), avendo in mente,
appunto, temi quali: le sollecitazioni da nature macromorfe, la
fusione tra le vibrazioni di musica e pittura, il nesso tra la
materia riverberante la luce e i moti emozionali che scaturiscono da
tutta questa attività.
Si può anche osservare che non ho nulla a che fare con la pittura
definita strettamente “informale”, perché ho adottato i processi che
conducono alla massima astrazione, atta a ‘fotografare’ gli istanti
emozionali, per coglierli, propriamente, nella loro immediatezza.
Di me hanno scritto critici d’arte e giornalisti: Germano Beringheli, Mauro Bocci, Nalda Mura, Aldo Rizzuto, Ilario Scali, Paola Trevisan, Vittorio Sgarbi, Daniele Radini Tedeschi, Gianni Dunil.
Le mie opere sono collocate presso importanti collezioni private in: Washington. Toronto, Ginevra, Brurxelles, Torino, Cremona, Milano, Roma, Genova, Vicenza, Santa Margherita Ligure, Padova.